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Come arrivare
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Non esistono voli diretti
Italia-Cambogia. Dall'Italia si può giungere in Cambogia con il volo di
linea Thai che parte da Roma e arriva a Bangkok e da qui proseguire per
la capitale Phnom Penh (circa 12 ore); oppure dal Laos con volo Atr della Lao Aviation che collega Vientiane a Siem Reap.
La Cambogia è collegata anche con Ho Chi Minh City, Kuala Lumpur, Hong Kong e Singapore: i voli sono giornalieri.
Via terra gli attraversamenti del confine sono tre: Moc Bai al confine con il Vietnam, Poipet al confine con la Thailandia e Voeung Kam al confine con il Laos.
Nel primo caso (confine con il Vietnam)
è consigliabile avere già con sé il visto per la Cambogia, accompagnato
da una dichiarazione che attesti l'uscita dal Paese attraverso quel
valico doganale mentre a Poipet (confine con la Thailandia) il visto viene fatto senza problemi ed è possibile pagarlo sia in dollari che in bath thailandesi.
Sono sconsigliate le strade che portano a Siem Reap e Battambang poiché
poco sicure e in pessime condizioni. (Da Bangkok il bus parte dalla
stazione di Mo Chit destinazione Aranyaprethet, durata del viaggio fino
al confine circa 4 ore; dal confine a Siem Reap ci si impiega circa 5
ore con un pick up o un'auto collettiva).
Per quanto riguarda la frontiera con il Laos
si raggiunge via terra il valico di frontiera Voeung Kam per scendere
poi in battello lungo il Mekong fino a Stung Treng; in questo caso il
visto viene concesso alla frontiera.
Si ricorda che dal valico di Dom Kralor è possibile ottenere il visto dal Laos per la Cambogia, ma non viceversa.
E' bene comunque verificare tramite l'ambasciata prima della partenza.
Via mare ci sono navi veloci da Ban Hat Lek, nella
provincia thailandese di Trat, e da Hong Kong Town. Anche in questo caso
bisogna essere già in possesso del visto per la Cambogia (l'Ambasciata
cambogiana a Bangkok si trova al 185 Rajadamri road , tel. 662 2546630,
fax 662 2539859).
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Tasse di ingresso-imbarco
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La tassa di ingresso per la Cambogia è di 25 USD e si paga all'arrivo nel Paese al momento dell'ottenimento del visto.
La tassa d'imbarco per lasciare l'aeroporto è di 25 USD (le cifre
possono variare, si consiglia di verificarle prima di partire).
La tassa per i voli nazionali è di 10 USD a Phnom Penh. |
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Cosa vedere e cosa fare
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Sicuramente nell'immaginario collettivo l'attrazione principale della Cambogia è rappresentata dal sito archeologico di Angkor,
l'ottava meraviglia del mondo, degno di competere con tutti i gioielli
della Valle del Nilo nel loro insieme. Quindi sosta a Siem Reap, a un
quarto d'ora dal sito di Angkor, per almeno tre giorni. Se siete
appassionati di archeologia ci sono due circuiti (piccolo e grande),
più alcuni monumenti un po' fuori dall'area (notevole il Banteay Srei,
30 km a nordest di Siem Reap).
Vicino alla cittadina di Siem Reap da non perdere la visita al villaggio galleggiante sul lago Tonlé Sap, dove i bambini si divertono a navigare dentro conche di alluminio, improvvisando battaglie sull'acqua. Siem Reap ha un affascinante mercato centrale, dove è bello indugiare.
Tra Siem Reap e Phnom Penh merita una visita il sito archeologico pre-angkoriano di Kompong Thum, risalente al VII sec. d.C., ancora avvolto dalla vegetazione.
È molto bella, ancorché scomoda, la strada che attraverso villaggi di campagna porta al sito.
Phnom Penh, la capitale, merita una sosta di almeno due
giorni data la moltitudine di cose da vedere. Partiamo dai mercati,
dove è straordinario assistere allo svolgersi della vita quotidiana,
magari sorseggiando un ottimo caffè. Questi mercati, chiusi e
abbandonati durante l'occupazione dei khmer rossi, stanno risorgendo a
nuova vita, colorati e vivaci: in particolare il Mercato russo e il
Central market in cui campeggia un orologio fermo alle ore 10 del 17
aprile 1975, giorno in cui Pol Pot ha preso possesso della città,
accolto da una popolazione festante e ignara di quanto sarebbe
accaduto.
Il Palazzo Reale, alla fine del lungofiume, Il Quartiere Francese, il
Wat Phom e il Museo nazionale sono alcune delle mete imprescindibili di
Phnom Penh, così come la navigazione in battello sul fiume fino alla
confluenza del Mekong con il Sap e il Bassac. Suggeriamo inoltre di
approfondire la conoscenza della storia recente della Cambogia (dal 1975
al 1998), tristemente legata alla guerra e al regime dei khmer rossi,
per capire il passato di questo popolo e cogliere fino in fondo le
suggestioni con una visita al Museo del crimine e del genocidio di Tuol
Sleng, che in modo asciutto e onesto testimonia quei tragici anni. |
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Per ulteriori notizie pratiche su cosa vedere:
Itinerari consigliati e raccontati
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Come spostarsi
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Voli interni
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La Royal Air Cambodge gestisce pochi voli interni.
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Mezzi pubblici
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Ci sono tre servizi di pullman con
aria condizionata che fanno servizio tra Phnom Penh e le località marine
di Kompong Som (Sihanukville): la strada è in condizioni accettabili.
Ci sono pullman anche per Siem Reap, la strada è lunga e scomoda e il
tragitto dura circa 6-8 ore (costo circa 6 USD).
Il treno è assai scomodo e sempre molto affollato, inoltre il servizio è lento e le infrastrutture sono vecchie.
Esistono collegamenti con il battello lungo il Tonle
Sap tra Siem Reap e Phnom Penh (circa 5 ore di viaggio). I battelli
sono moderni e confortevoli, dotati di aria condizionata, ma sono tipo
aliscafi: scordatevi il viaggio romantico sul fiume guardando la vita
scorrere sulle rive e arrostendo al sole.
Lungo il Mekong è possibile navigare con destinazione Kampong Cham, Kratie e Stung Treng.
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Mezzi a noleggio
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Le strade non sono tutte in ottime condizioni e per questo è forse una fortuna che agli stranieri sia proibito noleggiare auto senza autista.
In particolare nelle zone rurali sono ancora rare le strade asfaltate.
Il traffico è composto soprattutto da biciclette (una moltitudine alla
fine dei turni di lavoro), motorini (sui quali si va anche in quattro,
cioè con tutta la famiglia appresso) e cyclo. Il traffico
scorre lento e vige la regola della schivata: il tutto con grande calma e
serenità. Gli incidenti sono pochi, in effetti.
Per noleggiare un'auto, rigorosamente con autista (ed è
meglio così!), ci si può rivolgere agli hotel o alle agenzie di
viaggio. Il costo è di circa 20-25 USD al giorno.
Si possono affittare motociclette da guidare da soli ma soltanto fuori città (8 USD).
Una curiosità: i cambogiani usano spesso i motorini, ai quali staccano gli specchietti retrovisori, considerati roba da barang
(nasi lunghi, il nomignolo con cui chiamano gli occidentali).
Sostengono infatti che dopo essersi specchiati a casa, prima di uscire,
sia inutile guardarsi mentre si guida. E se arriva qualcuno da dietro?
Nessun problema: suonerà il clacson! Va detto che gli incidenti sono
scarsissimi e tutti vanno molto piano.
Per chi volesse organizzare il suo viaggio In Cambogia appoggiandosi a
un'agenzia locale che dia un supporto logistico ottimale ma, al
contempo, voglia sfuggire ai viaggi "da catalogo" suggeriamo di
contattare l'Agenzia Asco Travel (Asco International
Travel, Phnom Penh No. 2 St. 179, Sankat Tom Nop Tek, Khan Chamkar Mon -
Phnom Penh, tel. (855-23)210831, fax. (855-23)217909 , mobile (24h) 012
845881, www.ascointernational.com).
Propongono diversi itinerari, che possono essere personalizzati
scegliendo il tipo di assistenza che si desidera, dal tutto compreso a
situazioni più libere, in base a esigenze personali ed economiche. In
Cambogia operano attraverso alcune validissime guide italiane che
possono accompagnare il viaggiatore alla scoperta del paese non solo dal
punto di vista storico-artistico ma anche umano, fornendo anche
materiale autoprodotto (opuscoli, ecc...) per approfondire la conoscenza
del territorio, proprio per questo un'agenzia abbastanza unica nel suo
genere.
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Altri mezzi
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Il trasporto pubblico in città è affidato a cyclo o tricicli e a
mototaxi, davvero economici (1.000-2.000 riel), meglio accordarsi sul
prezzo prima perché nelle zone turistiche la cifra può lievitare.
Ad Angkor ci sono molti taxi; una giornata costa circa 20 USD, ma per
visitare i templi più lontani si può pagare anche 40 USD.
Esistono infine i taxi collettivi, molto economici ma anche affollati.
Una buona alternativa è offerta dai tuk tuk: costano circa 10 USD al giorno (15 USD se volete visitare i templi più lontani) e trasportano anche due persone.
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Patente
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Carburante
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Dormire
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In Cambogia gli hotel, le pensioni e le guesthouses stanno fiorendo ovunque nei centri di attrattiva turistica, dove si possono trovare sistemazioni per tutte le tasche.
Il prezzo medio di una camera doppia in guesthouse
è di 12-18 USD a notte; dai 20 USD in su le camere dovrebbero essere
dotate di acqua calda, frigo, aria condizionata e talvolta Tv
satellitare.
Nelle zone di campagna, poco o per nulla frequentate dai turisti, gli alloggi sono molto carenti per il momento.
Si consiglia di visionare le camere prima di affittarle e di verificare
il funzionamento dell'impianto di condizionamento, indispensabile nella
stagione umida. |
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Mangiare
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La cucina cambogiana è simile a quella thailandese ma non è affatto
piccante (in genere aglio e peperoncino vengono serviti a parte).
Abbondante la verdura fresca e saporita, la frutta, la carne (maiale, pollo, manzo) e il pesce, quest'ultimo ottimo, soprattutto i gamberetti di fiume.
Ogni piatto è accompagnato da riso e tè serviti gratuitamente come prassi.
Si trovano anche ristoranti cinesi e vietnamiti. Un piatto particolare è l'amok, stufato di pesce servito nella noce di cocco intagliata a guisa di pentola.
I curry di carne o di pesce cotti nel latte di cocco sono squisiti, così come l'insalata di mango e pesce secco.
Una costosa prelibatezza sono gli insetti fritti
(ragni, cavallette e scarafaggi) e conditi con abbondante aglio: vinta
l'impressione iniziale sono davvero buoni, provare per credere!
Soprattutto i ragni, che hanno un sapore simile ai nostri crostacei.
Dati i trascorsi coloniali francesi, in Cambogia come in Laos si possono trovare croissant e baguette con paté.
Non ci sono molti ristoranti in Cambogia ma la maggior parte degli hotel e delle guesthouses prevede il servizio di pranzo e cena anche per chi non è ospite della struttura.
Nella capitale si trovano facilmente anche ristoranti vietnamiti,
cinesi, indiani, thai mentre per strada si incontrano venditori
ambulanti di panini e baguettes.
A Phnom Penh segnaliamo il ristorante Friends (215 street 13, nei pressi
del Museo nazionale): collabora con l'organizzazione Mith Samlauh che
aiuta i bambini di strada. Il locale è bello, il menu ampio e i piatti
curatissimi.
A Siem Reap ci sono moltissimi ristoranti per tutte le tasche; i vari
piatti costano da 1,5-2 USD in su. Se invece volete mangiare nel sito
archeologico di Angkor Wat, fuori da templi principali ci sono dei
ristorantini all'aperto molto spartani. |
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Moneta e carte di credito
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La moneta ufficiale della Cambogia è il riel.
Non esistono monete ma solo banconote.
Ovunque, anche al mercato, si può pagare in dollari,
procuratevi perciò biglietti di piccolo taglio. Le banconote superiori
ai 20 USD oppure stropicciate o con sopra scritte non sono accettate (in
altre parole, non è necessario che le banconote in dollari siano nuove,
solo non devono essere rovinate, con scritte, tagliate o strappate).
Travellers' cheque e carte di credito sono difficili da usare, solo a
Phnom Penh e solo in alcune banche vengono accettati ma con commissioni
altissime (10 USD circa!).
Sportelli bancomat sono presenti sia in aereoporto che in tutte le
principali località turistiche e consentono di prelevare dollari in
contante. |
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Cambio attuale:
1 Euro = 5.903,08 Riel Kampuchea
1 USD = 4.038,50 Riel Kampuchea
dati aggiornati al 29/04/11
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Sanità
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Come sempre quando si visitano località a queste latitudini è meglio prendere alcune precauzioni.
In Cambogia è consigliabile non bere acqua dai rubinetti ed
evitare il ghiaccio, non mangiare verdura cruda e frutta che non si
possa sbucciare personalmente. Fa molto caldo quindi è bene bere molto,
soprattutto quando si visitano i siti archeologici.
Negli ultimi tempi è giunta notizia anche in Italia del diffondersi
dell'influenza dei polli: colpisce soprattutto chi maneggia animali
affetti dal morbo, vivi o morti. Una volta cotto il pollo, il virus
viene ucciso e non è più dannoso. Comunque, se non si è sicuri, si
possono mangiare molti tipi di carne di altro genere: la scelta non
manca.
Attenzione ai serpenti e alle sanguisughe; segnalato anche il rischio di rabbia.
Il servizio sanitario è ancora piuttosto precario.
Per problemi sanitari ci si può rivolgere al Calmette Hospital di Phnom
Penh (Monivong boulevard, tel. 23 723173) oppure farsi trasferire a
Bangkok.
Per problemi più gravi meglio farsi rimpatriare in Italia: allo scopo è consigliabile stipulare un'assicurazione sanitaria prima di partire.
Per problemi meno gravi la migliore farmacia, in quanto la più
rifornita, è la Pharmacie de la Gare a Phnom Penh, vicino alla stazione
ferroviaria.
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Sicurezza
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La Cambogia è un Paese tranquillo dove le guardie agli incroci appendono
i fucili mitragliatori agli alberi fino alla fine del turno di
servizio.
Nei mercati i soldi vengono lasciati in bella vista sui banchi e lo
scippo è una pratica sconosciuta. È comunque bene, per rispetto verso
chi vive in condizioni economiche così semplici non esibire oggetti
preziosi o gioielli costosi.
Nelle zone più turistiche spesso si viene circondati da venditori o
mendicanti, ma non ci sono problemi né fastidi: se non si è interessati
all'acquisto o alla questua è sufficiente negare facendo un gesto con la
mano o non mostrare interesse e si viene lasciati stare immediatamente.
La Cambogia è uno tra i Paesi con il maggior numero di mine inesplose sul suo territorio (province di Battambang, Banteay Meanchey, Pursat, Siem Reap e Kompong Thom): si consiglia pertanto di non lasciare mai i sentieri segnati e di non avventurarsi per proprio conto in mezzo ai campi
(l'avvertenza vale anche per i dintorni di Angkor). Meglio quindi
viaggiare possibilmente accompagnati da una guida e mai di notte.
Banditismo e delinquenza sono diffusi soprattutto nell'area compresa tra Kratie, Snuol e Stung Treng (contrabbando di legname).
Sono sconsigliati viaggi nella provincia di Preah Vihear, in
particolare nell'area ove è sito l'omonimo tempio khmer ed in prossimità
del suo confine con la Thailandia,
per via della presenza militare di entrambi i Paesi dovuta ad una
disputa di confine ricorrente e che sta attraversando un momento di
crisi.
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Comportamenti
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Come in ogni parte del mondo occorre prestare attenzione a come ci si
veste e ci si muove. Preferite abiti che coprano spalle, braccia, petto e
gambe; vestiti più succinti o scollati nella migliore delle ipotesi
suscitano ilarità, ma in alcuni luoghi potrebbero non consentirvi di
entrare (pagode e palazzi).
È consigliabile non scambiare effusioni davanti a terzi, nemmeno tra
marito e moglie: in particolare è considerato oltraggioso prendere una
donna per mano, pare che sia una gestualità infamante, ammessa solo con
prostitute. Ci si saluta con un lieve inchino giungendo le mani sopra
il capo, davanti al viso o sotto il mento secondo la familiarità con
l'interlocutore.
In Cambogia ci si esprime sempre con gentilezza, non si urla e non si
cede alla collera. Nel lessico cambogiano non esistono gli insulti, il
dissenso più totale può essere espresso fissando l'interlocutore negli
occhi e puntandogli l'indice contro (senza toccarlo): questo è segno di
grande disprezzo.
Nelle pagode e nel Palazzo Reale di Phnom Penh si entra senza scarpe
(si possono tenere i calzini), ci si siede a gambe incrociate (gli
uomini) o raccolte di lato (le donne). Nel Palazzo Reale è vietato fare
fotografie all'interno degli edifici, pena il sequestro della
pellicola, a causa di un episodio increscioso occorso alcuni anni or
sono: sedicenti turisti hanno utilizzato le riprese come sfondo per una
pellicola pornografica.
Nei centri urbani, presso le zone più turistiche, è facile incontrare
persone mutilate che chiedono l'elemosina: suggeriamo ai turisti di non
assecondare questo tipo di richieste che tolgono dignità all'individuo.
Esiste infatti un programma di riabilitazione e integrazione delle
persone rese inabili dalla guerra; l'associazione ha sede a Phnom Penh e
si chiama Nacional Centre of Disable Persons' Building (3 Norodom
boulevard; www.ncdpcam.org. Si possono fare donazioni o acquistare prodotti artigianali, anche se piuttosto cari).
Per chi volesse portare con sé quaderni, matite, penne ricordiamo che
l'alfabetizzazione in Cambogia è dell'80% e che questo materiale è
richiestissimo. Può essere lasciato ai maestri delle scuole che si
incontrano durante il viaggio: ècertamente il modo più sicuro per far
arrivare aiuti a chi ne ha veramente bisogno (sono graditi anche
medicinali di base).
I bambini sono molto educati e dolcissimi, gradiscono ricevere
caramelle o matite da usare a scuola e ringraziano sempre con un
gentile inchino. Vicino ai siti archeologici ce ne sono moltissimi che
vendono manufatti graziosi ed economici. |
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Viaggiare con bambini
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Viaggiatori disabili
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Curiosità
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Il cambogiano è una lingua figurata, talvolta più che con le parole ci
si esprime attraverso concetti: è per questo che non esistendo il
termine aeroporto né aereo si parla del "terreno spianato delle barche
volanti" o a proposito del latte si dice "il liquido che esce dalle
mucche".
Le feste del buddhismo theravada vedono come massimo momento per
acquisire meriti l'offerta ai templi durante i giorni di festa (che
corrispondono alle fasi lunari). L'importante è l'atto di offrire: una
volta donato il cibo, ad esempio, questo può essere ripreso e consumato
con i monaci. Sono importanti anche gli atti di carità: vicino ai templi
ci sono numerose gabbiette piene di passerotti: facendo un'offerta si
può liberare un uccellino che ritornerà poi da solo in gabbia, dove sa
di trovare cibo, ma l'importante è stato l'atto di carità di chi lo ha
liberato anche solo per pochi minuti.
Nei mercati in Cambogia si vendono moltissimi orologi,
spesso patacche di tutte le fogge, i cambogiani ne vanno pazzi. Ciò ha
una ragione: durante i 3 anni 8 mesi e 20 giorni del regime di Pol Pot
ai cambogiani fu praticata una singolare tortura psicologica mediante la
cancellazione del tempo. Nessuno poteva sapere che ora fosse e tanto
meno che giorno o anno: era l'inizio della soppressione di qualunque
desiderio di vivere. |
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